Tumori maligni dei nervi

I tumori nervosi maligni (storicamente chiamati “neurofibrosarcomi”) si sviluppano quando una cellula del rivestimento protettivo del nervo inizia a moltiplicarsi rapidamente e senza controllo, dando origine ad una massa tumorale che possiede le capacità di invadere i tessuti circostanti e/o diffondersi in altre aree del corpo.
 
Possono originare in qualsiasi parte del corpo, ma il più delle volte si localizzano in profondità a livello delle braccia, delle gambe e del tronco. Solitamente causano intenso dolore e sensazione di soggettiva debolezza del segmento corporeo colpito; possono presentarsi, inoltre, come una tumefazione in crescita.

Quali sono i fattori di rischio per sviluppare un tumore maligno del nervo?

Sono stati identificati dei fattori che aumentano il rischio di sviluppare tumori nervosi maligni:
  • Precedente radioterapia locale: anche molti anni dopo un trattamento radioterapico, nell’area radio-trattata può svilupparsi un tumore della guaina dei nervi periferici
  • Tumori nervosi benigni: i tumori nervosi maligni possono svilupparsi da tumori nervosi non cancerosi (benigni), come il neurofibroma
  • Condizioni ereditarie come la Neurofibromatosi I, con un rischio aumentato di sviluppare tumori nervosi

Perchè consultare lo specialista?

Un esame neurologico dettagliato e completo aiuta il medico a comprendere i sintomi e a raccogliere indizi sulla diagnosi.
Gli esami di imaging sono fondamentali in queste patologie: ecografia, risonanza magnetica (RM) con o senza neurografia, tomografia computerizzata (CT) e tomografia ad emissione di positroni (PET) sono alcune delle metodiche utilizzate che aiutano il medico a definire forma, dimensioni e rapporti nel tumore, nonché il coinvolgimento di tessuti ed organi limitrofi e a distanza. 
 

La necessità della biopsia

La natura maligna della lesione si può solo sospettare prima di avere conferma dall’esame istologico del tessuto malato. Se si sospetta una lesione di natura maligna, si può richiedere il prelievo di un frammento di lesione tumorale, che può essere ottenuto da un radiologo mediante una procedura Eco-guidata o TC-guidata prima dell’intervento.
Il tessuto viene inviato ad un laboratorio per l’esame istologico. L’esito dell’esame può aiutare il medico a programmare meglio l’intervento chirurgico, a ricavare dati sulla prognosi e le possibili opzioni di trattamento.
Nel caso di patologie maligne, la chirurgia – da sola – raramente è curativa. Il nostro team infatti collabora con altri specialisti del settore (oncologi, radioterapisti) per coordinare attivamente tutte le strategie terapeutiche disponibili ed organizzare il timing ottimale utile al trattamento più efficace.
Per questo motivo, la valutazione in questi casi è generalmente multidisciplinare: chirurgica, oncologica e radioterapica.